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2016, Il Foglio, pp. 190

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Del Paganini e dei capricci racconta la travagliata genesi di Kinski Paganini, film a sfondo autobiografico del 1987 con cui Klaus Kinski, nelle intenzioni, avrebbe mostrato al mondo intero il suo genio abbacinante. Ostracizzato dalla critica, respinto dai distributori e sconosciuto al grande pubblico, il Paganini di Kinski – qui alla sua unica regia e ultima prova cinematografica – fu invece un flop e interruppe, di fatto, la quarantennale carriera dell’attore. Con taglio biografico e senza tralasciare gli aspetti più ruvidi dell’esistenza off-limits di Kinski, Del Paganini e dei capricci indaga la genesi del film più controverso dell’ultimo divo maledetto. Perché se un taglio di Lucio Fontana è ‘anche’ un taglio, Kinski Paganini è anche un brutto film. Ma non solo.

Con le testimonianze di: Luca Alfieri (assistente operatore Paganini), Gaetano Barbera (capo macchinista Paganini), Paola Corvino (distributore per l’estero Paganini), Mario Caiano (regista per un giorno di Nosferatu a Venezia),  Vittorio Ciorcalo (attore generico Paganini), Bernadette de Cayeux (costumista Paganini), Gianni Garko (attore), Ernesto Gastaldi (sceneggiatore), Sergio Graziani (la ‘voce’ di Nosferatu), George Hilton (attore), Edoardo Margheriti (regista), Claudio Morabito (operatore di ripresa e direttore della fotografia), Luciano Muratori (fonico presa diretta Paganini), Gianfranco Parolini (regista), Donatella Rettore (attrice Paganini), Tatti Sanguineti (critico cinematografico e scrittore) e Stefano Spadoni Ferrari (ispettore di produzione Paganini); la collaborazione di: Antonio Curcetti (poeta), Giuseppe Gavazza (compositore e docente), Domenico Monetti (saggista cinematografico); la prefazione di Fabio Zanello (critico cinematografico), l’amichevole partecipazione di Debora Caprioglio e il fondamentale contributo di Augusto Caminito.

VOCI

«Un libro straordinario. Ne sono certo: Klaus lo avrebbe voluto così».
Augusto Caminito

«Una prosa partecipe e intensa, che cattura dalla prima pagina».
Roberto Curti per Blow Up

«Del Paganini e dei capricci è un libro bellissimo. Molto più di una biografia: un biopic cinematografico, che ritrae un personaggio nel momento forse più drammatico della sua vita e della sua ossessione, svelata anche nelle pieghe oscure che non vorremmo conoscere. un attore pazzesco e un essere spaventoso, forse l’ultimo artista maledetto».
Claudio Chiaverotti

«Questo libro racconta un’interessante storia di cinema e un’interessante storia di vita. Ne servirebbero di più al posto di tanti (poco utili) saggi».
Stefano Raffaele

«I libri di Stefano Loparco non sono mai banali. In quale genere possono essere categorizzati? La sua è passione per il cinema o innamoramento per le storie che i personaggi della settima arte possono raccontare? Le due ipotesi, talvolta, vanno a braccetto, ma perlopiù sono i personaggi che prendono il sopravvento occupando quasi tutto lo spazio che un critico riserverebbe non al soggetto, ma agli oggetti, nel caso specifico filmici, che animano le narrazioni dei tanti mestieri del cinema. Ecco una delle chiavi per leggere l’ultimo nato dalla penna di Loparco».
Fabio Francione per Il Cittadino Quotidiano

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