Le orecchie in scena di Luciano Muratori

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Luciano Muratori (al centro) durante la presentazione del libro

 

Sì, ma cosa fa esattamente sul set un fonico di presa diretta e, più in generale, un tecnico del suono? E la domanda da cui prende le mosse la ricerca di Luciano Muratori, ora disponibile in un libro prezioso, ‘Le orecchie in scena – L’evoluzione delle macchine e dei sistemi sonori sul set dal muto al digitale’(Edizioni TG Book). Sì prezioso, per almeno due validi motivi: il primo è che Luciano è parte integrante del cinema italiano e ha prestato le sue ‘orecchie’, appunto, in oltre un centinaio di produzioni (alla rinfusa e solo per citarne alcune: I racconti di Canterbury di Pier Paolo Pasolini, Blue Jeans di Mario Imperoli, Le farò da padre di Alberto Lattuada, L’emigrante di Pasquale Festa Campanile, Letti selvaggi di Luigi Zampa, Il Padrino parte terza di Francis Ford Coppola e Pummarò di Michele Placido); il secondo è che il libro di Luciano Muratori è quanto di più lontano possibile da un ‘canonico’ manuale ad uso tecnico. Ci sono i dati, i dettagli tecnici, i nomi delle apparecchiature, dei microfoni, dei registratori e delle tecniche di registrazione. Ma soprattutto c’è la memoria di un uomo che al cinema ha dedicato gran parte della sua vita. Appassionato, sincero, a tratti nostalgico; un percorso – quello di Muratori – umano e artistico (il libro è arricchito da lettere, foto inedite dentro e fuori al set e documenti) teso a raccontare un mestiere – come scrive Muratori con la consueta schiettezza – ‘per alcuni affascinante per altri noioso, forse ce ne sono di migliori, ma questo è il mio e questo posso raccontare’.
Un libro prezioso, dunque, che da alcuni mesi è diventato materiale di studio per i futuri professionisti del cinema. Il testo, infatti, è stato adottato dall’AITS (Associazione italiana tecnici del suono) e recentemente consegnato alle tre scuole di cinema del nostro Paese.

Il ricavato del libro sarà interamente devoluto all’associazione Aurora Tomaselli di Roma.

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