Ho appena finito di leggere Hollywood sul Tevere (Ed. Minimum fax) di Giuseppe Sansonna. Così, di primo acchitto, mi sono saltate in mente due cose. La prima: Giuseppe – che non conosco – scrive maledettamente bene. E’ una vocazione letteraria e cinefila, la sua, che trova sintesi in alcune pagine straordinarie. E’ un critico-autore, nel vero senso della parola; riconoscibile la penna, dopo lo sfoglio di una manciata di capoversi e artefice di più di qualche spunto di riflessione, almeno per me. Non di rado, propulsore di idee nuove, mai pensate prima. Non lo conoscevo; è stata una scoperta. La seconda: peccato che Giuseppe non abbia voluto citare in qualche angolino del suo bel libro Graffi sul mondo (la mia biografia su Gualtiero Jacopetti edita dalle Edizioni Il Foglio) che – è chiaro – deve avere accompagnato per molto tempo l’autore nella stesura del suo ritratto sul co-regista di Mondo cane. Chi leggerà i due libri non potrà non avvertire in più parti la familiarità anche lessicale con Graffi sul mondo (diversa è, invece, la rappresentazione dell’uomo che ne fuoriesce). Capisco che la scelta del racconto libero adottata da Giuseppe lo esonera – di fatto – dal dover citare le fonti, ma tant’è; i libri sono come figli e io difendo il buon nome del mio. E consiglio la lettura di Hollywood sul Tevere.