A proposito de ‘Il Corpo dei Settanta’. Le (belle) parole di un lettore.

Egregio Sig. Loparco,
mi chiamo Gabriele e sono un ventiduenne di Sabaudia in provincia di Latina. Sono sempre stato un appassionato di film italiani anni ’70/’80 (specialmente delle commedie nostrane) e proprio mentre vedevo alcuni film come i mitici “Giovannona Coscialunga” e “La Signora Gioca Bene a Scopa?” sono rimasto colpito dalla bravura (e dalla bellezza ovviamente) della leggendaria Fenech; cercando in rete maggiori informazioni sull’attrice mi sono imbattuto in un libro da Lei scritto, “Il Corpo Dei Settanta”. Me lo sono fatto ordinare via Internet e l’ho praticamente divorato in meno di una settimana! L’ho trovato davvero un libro esaustivo nonché appassionante; incredibile come Lei sia riuscito ad unire la biografia di Edwige alla storia d’Italia. La volevo ringraziare (per quanto possano valere le mie parole) perché grazie a questo suo progetto è stato possibile vivere quei periodi ormai lontani e per noi “nuove leve” inarrivabili (per farle un esempio, mentre Edwige conduceva Sanremo io mi preparavo a venire al Mondo!) ma che comunque a distanza di tempo rimangono sempre molto affascinanti, facendo sentire anche a chi non li ha vissuti una vena di malinconia nonché nostalgia. Certo, non potrò provare la stessa magia dell’epoca nel vedere quei filmoni sul maxischermo per la prima volta in assoluto, ma grazie a Lei ho sentito comunque un brivido lungo la schiena nel rivederli nel mio pc. Mi complimento ancora per la sua stupenda indagine e le auguro tanta felicità.

Lettera firmata.

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