Giampaolo Lomi ricorda Klaus Kinski

 

Giampaolo Lomi ricorda Klaus Kinski.

Conobbi Werner Herzog a Cannes quando fu presentato il suo film Fitzcarraldo, girato in Amazzonia con una nave vera, trasportata da un fiume all’altro facendole a mano scavalcare una collina che divideva i due corsi d’ acqua. Oltre a Claudia Cardinale, bellissima come sempre, lavorava in quel film Klaus Kinski, bravissimo attore, dotato di un carattere a dir poco terribile. Lui e Herzog si amavano e si odiavano senza riuscire a separarsi uno dall’altro e fecero un altro film insieme, sempre in Brasile, paese che i due adoravano. Con Herzog e Kinski lavorava un terzo attore, Josè Lewgoy, brasiliano di nascita, figlio di emigranti ebrei venuti in Brasile agli inizi del secolo scorso. Herzog e Kinski andavano avanti a insulti. Sospendevano il film in continuazione, e poi tornavano a lavorare insieme. Come avrebbe detto mia nonna sembravano i “ladri di Pisa”. Fu Josè che mi fece conoscere Kinski. Andai una volta a Manaus mentre giravano Fitzcarraldo e rimasi affascinato da quell’uomo dal volto scavato e dallo sguardo insostenibile allo stesso tempo. Fissarlo negli occhi poteva scatenare una rissa. Vedeva il male ovunque ed era tormentato dal sesso. Affascinato dal sangue misto delle ragazze di Manaus non passava un momento senza averne intorno due o tre alla volta. Si sentiva un re in quella città dal caldo infernale, dalle zanzare impertinenti, ma anche avvolgente come una delle poche oasi di bellezza rimaste sulla terra. Non litigai con Kinski. Anzi, anni dopo, lo invitai al Festival internazionale del Cinema a Manila nel 1983. Si innamorò della ragazza di un amico mio originario di Spoleto. Donna bellissima che compare anche in uno spezzone di filmato che pubblicai anni fa su youtube. L’ amore e la passione di Kinski finì col suo ritorno in Europa e fini anche l’amore fra il mio amico italiano e la sua bella compagna filippina. Josè mi rimproverava sempre di aver invitato Kinski perché aveva previsto inevitabili tragedie, ma in fondo era contento perché suo compagno di lavoro nei due film, forse i più difficili della sua carriera, diretti da Herzog. Ho rivisto tempo addietro Fitzcarraldo e mi è ancora piaciuto. Contiene l’Amazzonia in lui. Sprigiona l’amore per l’opera lirica cui Herzog è dedicato. Oggi il mio grande amico Lewgoy è passato a miglior vita. Ci eravamo conosciuti durante la lavorazione di Copacabana Palace al quale aveva lavorato insieme a Sylva Koscina, Walter Chiari ad altri, prodotto da Franco Cristaldi, del quale avevo diretto l’organizzazione produttiva in Brasile.

1382833662283334
Non ho più rivisto Herzog ed ho lasciato da anni il Brasile e il festival di Cannes. In un altro festival, quello del Cairo nel lontano 1976 rividi Claudia e ricordammo a lungo l’esperienza amazzonica. Klaus Kinski morì nel 1991 negli Stati Uniti e non l’ho mai più incontrato dopo il festival di Manila. Non ho mai visto per intero il film Nosferatu, il principe della notte. Ho visto molte foto e qualche spezzone di girato. Non ho mai amato i film dell’orrore, ma lo sguardo e il volto di Klaus, così come traspariva dalle poche immagini che vidi, non lo dimenticherò mai.

© Riproduzione riservata

                                                                                                                                     

Giampaolo LomiCopy of Mercatino. Regista cinematografico (Al tropico del cancro, I baroni), documentarista e sceneggiatore. Fondatore del Festival internazionale del Cinema di Manila.

Cosa ne pensi di questo articolo?