Tony Musante è morto nel novembre del 2013 poco dopo che io venissi a vivere in Umbria. L’ avevo conosciuto a New York per un film che avrei dovuto fare, prodotto da Franco Cristaldi, Ma come tante cose fu un sogno che morì nel cassetto. Ragioni economiche, tecniche etc. fecero saltare il progetto. Lo avevo conosciuto grazie a Ernest Borgnine, del quale ero amico da prima e che avrebbe dovuto lavorare anche lui nel progetto. Tony mi era piaciuto, l’avevo visto in The incident (1967) – New York: ore 3 – l’ora dei vigliacchi. Aveva la grinta giusta, un aspetto latino di quelli che in America sono importanti per certi ruoli, era adatto per il mio progetto. Il cinema è così e farebbero meglio quelli che sono ancora oggi addetti ai lavori, a capire che nel cinema non si possono commettere errori. Dio perdona, il cinema no! L’esempio di William Friedkin, grande regista, autore di capolavori come The Boys in the Band (uno spaccato teatrale di grande successo con gli stessi attori di Broadway) l’Esorcista, French Connection, Al Pacino Cruising, etc. Nel 1980 Friedkin si fece prendere dalla voglia di fare un remake del famoso film di Cluzot Il salario della Paura che aveva ottenuto all’epoca un grande successo, e lo chiamò con lo stupido titolo Sorcerer. Il film era brutto, costò una marea di dollari, fu girato a Santo Domingo dove rimase famoso per anni il fatto che la troupe americana quando lasciò l’isola, abbandonò in uno spiazzo trenta macchine americane per non riportarle indietro! In Europa il film non arrivò mai, ma ebbe la forza di spengere la carriera di Friedkin che dal 1980 in poi entrò nella fase calante.