Il Corpo dei Settanta torna in libreria

Quando ho scritto Il Corpo dei Settanta ero un uomo superbo, stupidamente. Non avevo scritto una riga in vita mia, nessuna poesiola adolescenziale, niente. Né ambivo a farlo. Leggevo e studiavo moltissimo, cercavo di capire. Nel mio paese non c’era il cinema, ero un lettore di Nocturno. La vocazione alla scrittura, peraltro tardiva, si è attivata in funzione di Edwige Fenech, l’icona della commedia erotica. Anche la fruizione è stata tardiva. Quando L’insegnante usciva nelle sale, avevo sei anni. Ho recuperato con il tempo, tempo in cui mi è parso che quel cinema dei padri raccontasse molto di me e del nostro Paese. Così, nel 2007 ho iniziato a raccogliere materiali – non avevo internet – dvd, giornali, riviste. Tre anni dopo il lavoro era finito. Il Corpo dei Settanta – edito nel 2009 da Il Foglio letterario – è un libro multidisciplinare ispirato dalla superbia, perciò tiene insieme La vergine, il toro e il capricorno e la socio-sistemica, La pretora e il rapimento di Aldo Moro, la nascita del poliziottesco e la morte di mia madre, coeva alla messa in riga del testo. È la storia di un mito erotico, degli anni di piombo e sono le pagine più autobiografiche che abbia mai scritto. Avrebbe dovuto essere il mio primo e ultimo libro, il libro della vita.

La notizia è che, undici anni dopo la pubblicazione, Il Corpo dei Settanta torna in ristampa per le Edizioni Il Foglio di Gordiano Lupi. Per chi vuole conoscere la storia della superba diva scritta da un ex uomo superbo.

Il Corpo dei Settanta – Il corpo, l’immagine e la maschera di Edwige Fenech

Ed. Il Foglio www.edizioniilfoglio.com

pp. 330, formato cartaceo e digitale (e-book)

DAL 10 DICEMBRE

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