Caro Stefano,
al di là del piacere della lettura, per me c’è un coinvolgimento molto forte. Cioè sei riuscito a riportarmi con grande precisione in quegli anni, in quei luoghi, che per noi sono fondativi, per noi che adesso ne abbiamo fatto un lavoro, e credimi è così, non facciamo altro che pensare a quei tempi lì, più volte al giorno. Tempi per me che ero più piccolo (io e Paolo abbiamo iniziato a cazzeggiare insieme con corti e scritture di lunghi subito dopo Dragoncelli di fuoco e le cose che racconti nel libro) furono specialissimi, in quanto per me era un puro sogno quello che per Paolo si stava già configurando come qualcosa di reale. Sono molto contento di averlo letto. Una sensazione molto strana, non solo un tuffo nei ricordi, ma qualcosa di più complesso, con sfumature anche dolorose, confuse… ancora forse io stesso devo un po’ fare ordine rispetto a quel tempo. Bravo.
Gianluca Jodice